Scalpellino

Ore in aula

160

Ore in laboratorio

40

Descrizione ambito

Il mestiere dello scalpellino è sempre stato molto sottovalutato poiché definito scultore senz’arte. Questa figura professionale è un operaio che taglia il marmo e lo lavora con lo scalpello, da cui prende il nome, per costruire opere d’arte che solitamente sono anonime. La figura dello scalpellino è ormai in via di estinzione e si classifica tra le professioni artigianali di bottega che producono per una clientela di nicchia.

Descrizione figura

Lo scalpellino lavora, decora e colloca blocchi di pietra utilizzata per abitazioni, sentieri e marciapiedi, oggetti ornamentali quali ad esempio fontane, colonne, architravi. L’attivita e svolta come dipendente o titolare di imprese specializzate. Quali sono le attivita piu frequenti? Le sue attivita possono comprendere: ispezionare il luogo dove le pietre devono essere inserite; delimitare l’area di lavoro in modo da evitare infortuni fra i passanti; individuare dove collocare le pietre grezze da lavorare e seguirne lo scarico; tagliare e sbozzare le lastre di pietra o le pietre di grandi dimensioni secondo necessita; dare alla pietra la forma voluta e quando necessario lavorarla ulteriormente con motivi decorativi; scavare o comunque far spazio per la collocazione delle pietre lavorate attraverso pala, piccone, martello pneumatico o piccoli escavatori a motore; impastare il cemento e collocarlo nello scavo; collocare le pietre nella posizione voluta, a mano o utilizzando montacarichi a motore; sgombrare e ripulire l’area occupata una volta terminato il lavoro. Dove sono svolte e in quali condizioni? La sua attivita si svolge prevalentemente in botteghe artigiane e all’aria aperta, dove si devono sollevare e maneggiare carichi pesanti, e si e esposti al rumore, alla polvere, a condizioni climatiche variabili. Quali strumenti o apparecchiature utilizza? Per lo svolgimento della sua attivita utilizza martello, scalpello, trapano, martello pneumatico; macchine per lucidare, piccole ruspe e montacarichi a motore. Quali sono i requisiti necessari per svolgere questa professione? E’ indispensabile un corso di formazione specifico o un periodo di apprendistato. Sono inoltre necessari senso artistico, creativita, ottima manualita, resistenza fisica.

Obiettivi di apprendimento (Competenze in uscita)

Lo scalpellino, attualmente deve possedere specifiche competenze:
‘ Esecuzione di ornamenti, simboliche, araldiche, ecc. di propria creazione o riprodotte da modelli e realizzate nella stessa grandezza, in grandezza ridotta o maggiorata al modello;
‘ progettazione, esecuzione, lavorazione e messa in opera di lapidi sepolcrali, compresa la lastra tombale, la cordonatura e l’ancoraggio di croci ed elementi ornamentali in bronzo e ferro, inoltre di rivestimenti di facciate, ecc.;
‘ progettazione ed esecuzione di pietre in genere per il settore edile con pietre naturali e artificiali, portali, rivestimenti per pavimenti, pozzi, cornicioni e rivestimenti;
‘ posa in opera, trasferimento, ritocco, molatura e lucidatura di pietre semilavorate e finite, di rivestimenti in pietra naturale ed artificiale nel cantiere;
‘ progettazione ed esecuzione di iscrizioni, ornamenti, simboli, caratteri e lavori al tornio, articoli da regalo e articoli d’arredamento;
‘ restauro, pulizia e manutenzione in relazione al lavoro degli scalpellini in marmo; esecuzione di elementi da costruzione, che devono essere sostituiti nell’ambito di lavori di restauro.

Nonché applicazioni e tecniche
‘ Posa in fondamenta, tecniche di spinatura e ancoraggio;
‘ esecuzione di schizzi, disegni, progetti di piazzamento e posa a nuovo; imballaggio e trasporto di sculture semilavorate e finite;
‘ lavorazione della pietra con applicazione di diverse tecniche:
‘ spaccatura con il trapano o con il bulino, lavorazioni a squadra, a compasso, a sagoma, tecniche di fondazione brillamento, affilatura, dentatura, innesto, raschiatura, molatura e lucidatura;
‘ progettazione ed esecuzione di iscrizioni incise ed a rilievo, lavorazioni in rilievo, esecuzione di elementi ornamentali e simbolici, compresa la coloritura e la doratura;
‘ impiego e manutenzione dei macchinari e degli attrezzi.
Cognizioni nelle seguenti materie
‘ Conoscenze fondamentali sul restauro, conservazione, pulizia e manutenzione di pietre naturali ed artificiali;
‘ fucinatura, tempra ed affilatura degli attrezzi del mestiere;
‘ tipi di pietre, denominazioni, valutazione del materiale per quanto attiene il colore, la struttura, la provenienza, la durezza, il peso e le caratteristiche di resistenza;
‘ misurazione dei materiali, esecuzione ed interpretazione di schizzi, disegni e progetti;
‘ posa delle fondazioni, tecniche di spinatura e di ancoraggio, di piazzamento e posa a nuovo di lapidi sepolcrali, rivestimento di scale, per pavimenti e muri;
‘ diversi tipi di calcestruzzo per la formazione delle fondamenta e per la posa in opera;
‘ tecnica di spinatura chimica; storia artistica e stilistica, arte decorativa ed araldica;
‘ cognizione sulla formazione di danni a figure, monumenti e costruzioni;
‘ calcolo tecnico-professionale, calcolo preventivo e consuntivo;
‘ conoscenze delle più importanti sostanze chimiche per la pulizia, l’incrudimento, la conservazione, l’idrofobia, ecc.;
‘ norme sulla tutela dell’ambiente, la prevenzione degli infortuni, la tutela, la sicurezza e la medicina del lavoro.

Struttura del percorso e Contenuti formativi​

Cenni di Storia dell’arte, tradizione, innovazione e design nella lavorazione della pietra leccese nel Salento

L’artigianato nel contesto economico del territorio.
Economia aziendale: la bottega artigiana come impresa
Elementi di marketing e comunicazione, con particolare attenzione al marketing digitale.

Sicurezza sui luoghi di lavoro: La legislazione fondamentale generale sulla sicurezza in Italia.
La qualità in azienda: Il sistema qualità.

Elementi di disegno.
Elementi di scultura.
Materie prime di base.
Attrezzi e tecniche di lavorazione.

Fasi di produzione artigianale: ideazione del soggetto;
bozzetto su carta;
progettazione;
modellazione della scultura;

Modalità di valutazione finale degli apprendimenti

La valutazione dell’apprendimento coincide sostanzialmente con l’analisi dei cambiamenti indotti nei partecipanti dall’intervento formativo, in termini di implementazione di nuove competenze o di rafforzamento/riqualificazione di quelle già possedute.
Si tratta di una fase di riflessione sul cambiamento individuale.
La fase valutazione permetterà di misurare l’andamento, l’efficienza e l’efficacia del corso rispetto agli obiettivi prefissati. Per tale scopo si utilizzeranno indicatori specifici che permetteranno di valutare i risultati e l’impatto della formazione svolta.
Nello specifico, il corso prevede in fase finale lo svolgimento di una prova oggettiva di verifica finale che avrà lo scopo di appurare le conoscenze acquisite da ogni singolo corsista.

Le prove oggettive di profitto o prove strutturate che si utilizzeranno saranno caratterizzate dalla chiusura degli stimoli e delle risposte in modo tale da evitare la soggettività del partecipante nel momento in cui interpreta le domande e la soggettività del docente (coordinatore o tutor) nel momento in cui valuta le risposte.
Tali prove offrono infatti diversi vantaggi:
oggettività: nella correzione delle prove e nell’attribuzione dei punteggi
risparmio di tempo: i test a domande chiuse consentono una correzione molto veloce perché i punteggi
sono predefiniti
pari condizioni: le prove oggettive garantiscono che tutti i soggetti ai quali viene somministrato il test, si trovino nelle stesse condizioni di lavoro, poiché sono identiche le domande e i tempi di risposta.
Le domande a risposta chiusa che costituiranno i test di verifica finale potranno essere di diverso tipo:
domande del tipo vero/falso: che consentono una sola risposta
domande a scelta multipla: si sottopongono al destinatario una serie di risposte tutte verosimili tra le quali, tuttavia, una sola è la risposta esatta
inserimenti: si tratta di brevi testi di risposta in cui bisogna inserire parole o frasi mancanti, scegliendole da un elenco sottostante
corrispondenze: la domanda consta di due elenchi di parole chiave che devono essere associate tra loro
La valutazione degli apprendimenti attraverso prove strutturate avverrà assegnando punteggi ai singoli item del test.

Fabbisogno occupazionale

Il mercato di riferimento deve essere considerato sia in relazione all’approvvigionamento delle materie prime che all’utilizzo dei materiali (diversamente lavorati) per l’edilizia o per oggetti ornamentali. Al tal proposito è stato effettuato un compendio delle strutture iscritte alla Camera di Commercio di Lecce che svolgono attività utilizzando il materiale lapideo ed in particolare il materiale estratto in provincia. Dalle risultanze dell’indagine si è così delineato il quadro della DOMANDA DI PROFESSIONALITÀ dello ‘scalpellino’. Il mercato di riferimento territoriale localizzato in provincia di Lecce: in primo luogo, si è rilevato che il settore delle costruzioni, ove lo ‘scalpellino’ potrebbe intervenire nella realizzazione e/o nel restauro e recupero degli edifici, si compone di 4559 imprese attive. A queste si aggiungono 209 imprese attive che operano specificamente nel settore dell’estrazione dei materiali lapidei e nella prima fase di lavorazione degli stessi. Nello specifico, quindi, le imprese attive che sono iscritte con il codice ATECO 2007 237020, corrispondente al codice ISTAT 6.1.1.3.24, che identifica la professionalità dello scalpellino, sono 95. Queste ultime imprese possono a pieno titolo entrare a far parte della DOMANDA POTENZIALE DI PROFESSIONALITA’ di scalpellini, ma al contempo rappresentano anche l’OFFERTA. Difatti, come sopra evidenziato, lo scalpellino opera in collaborazione con le imprese del settore delle costruzioni, ma anche realizzando oggetti ornamentali che riscoprono antiche tradizioni (camini, pozzi, sedute, statue, ‘) o che innovano sposandosi con nuove tendenze di design: dal piccolo oggetto ai souvenir, a composizioni e istallazioni di considerevole portata. I dati sopracitati, trovano conforto anche in considerazione di mercati di riferimento che esulano dal contesto territoriale della provincia di Lecce e che, sempre di più, si localizzano sul territorio nazionale ed internazionale: a riprova, si può citare l’esperienza di alcune aziende di successo che hanno ‘esportato’ la pietra leccese realizzando opere architettonico-artistiche di rilievo internazionale. Significativa l’esperienza di PIMAR srl: dopo essere passata dalla splendida epopea della storia dell’arte del Salento, procurando al territorio fama imperitura, ora la pietra leccese è diventata materia di prestigio dell’architettura contemporanea al più alto livello internazionale. L’arch. Philippe Starck ha realizzato straordinarie colonne per il Museo-Centro culturale di Alhondiga di Bilbao, in Spagna, da poco inaugurato. D’altra parte, la Regione Puglia ha investito anche sulla pietra leccese, promuovendo il settore lapideo con il riconoscimento del Distretto Produttivo Lapideo Pugliese e la partecipazione a manifestazioni fieristiche di settore di rilevanza internazionale:, Marmomac (Verona), Mosbuild (Mosca), Stone + Tec (Norimberga), Ecobuild (Londra), ecc. Alla luce di quanto illustrato, si deve concludere che la formazione di ‘scalpellini’ riscontra un’esigenza di professionalità del territorio. Sia al fine di fornire risorse umane qualificate per le imprese esistenti, sia al fine di incrementare la presenza di attività autonome che possono trovare sbocchi di mercato interessanti, da un lato, nelle diverse fasi di estrazione e lavorazione dei materiali lapidei per il settore delle costruzioni e del recupero e restauro, dall’altro nella realizzazione di oggetti ornamentali e di design per l’arredamento.

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